Dopo aver affrontato Venezia a maggio 2023, ecco Roma con il desiderio di leggerne e interpretarne le tracce legate al contemporaneo, spesso celate in edifici antichi, dietro quelle facciate rinascimentali e barocche per cui è famosa in tutto il mondo. La Capitale ha in fieri molti progetti che interessano sia il potenziamento delle infrastrutture, sia la trasformazione del tessuto urbano: a questo proposito, illuminante è la nascita del Distretto del Contemporaneo, zona al di fuori del centro storico ma dove gravitano musei come il MAXXI e la GNAM, il Palazzo della Farnesina e importanti architetture del ‘900 e che, ai tempi dei romani, rappresentava l’ingresso monumentale alla città, nei pressi di ponte Milvio.

Trasversale è il tema dell’arte, affrontato con interviste a direttori di musei, curatori e galleristi, e, non ultime, le accademie straniere, luoghi di elaborazione di un pensiero contemporaneo internazionale. Il design è stato affrontato dal punto di vista di chi a Roma opera nel campo del progetto, in campo istituzionale, come curatore indipendente o come gallerista. Senza dimenticare le eccellenze artigiane che lavorano a stretto contatto con gli artisti, l’alta moda e i designer, laboratori che vantano più di un secolo di storia o sono nati di recente, per ridare valore a tecniche antiche e alla perizia della mano dell’uomo mentre un portfolio di immagini selezionate invita a scoprire luoghi noti e meno noti per catturare i tanti volti di Roma.

Una ricerca da me condotta sul campo il cui spirito è riassunto da una frase dell’intervista all’Ambasciatore Umberto Vattani, ideatore del Distretto del Contemporaneo: quello di definire “un nuovo itinerario che riveli come Roma sia sempre stata un grande cantiere aperto senza interruzione da quasi 3000 anni: apparirà così una terza Roma, quella Contemporanea, accanto alla prima Roma dei Cesari e a quella dei Papi”.